Comunità
di rito bizantino in Italia
I
digiuni
La
preghiera ed il digiuno
Non
c’è Quaresima senza digiuno. Sembra, tuttavia, che oggi molte
persone non prendano sul serio il digiuno o, se lo fanno, non ne
comprendono la vera finalità spirituale. Per, alcuni, il digiuno
consiste in una simbolica rinuncia a qualcosa; per altri, è
un’osservanza scrupolosa di regole alimentari. Ma, in entrambi
casi, raramente il digiuno è messo in relazione con lo sforzo
quaresimale nella sua globalità. E quindi ci chiederemo come
possiamo applicare questo insegnamento alla nostra vita.
Il
digiuno o l’astinenza dal cibo non è una pratica esclusivamente
Cristiana. Queste forme di rinuncia sono esistite ed esistono
tuttora in altre religioni ed anche al di fuori della religione,
come per esempio in certe terapie specifiche. Oggi si digiuna (o
si fa astinenza) per ogni sorta di motivi, talora anche per motivi
politici.
È
importante perciò, discernere il contenuto specificatamente
Cristiano del digiuno. Esso ci è anzitutto rivelato
nell’interdipendenza di due eventi che troviamo nella Bibbia:
uno all’inizio dell’Antico Testamento, l’altro all’inizio
del Nuovo. Il primo evento è la rottura del digiuno “da parte
di Adamo nel Paradiso”. Egli mangiò del frutto proibito. È così
che ci viene rivelato il peccato dell’origine dell’uomo.
Cristo il nuovo Adamo – e questo è il secondo evento –
comincia con il digiuno. Adamo, tentato, cedette alla tentazione;
Cristo fu tentato e vinse la tentazione.
La
conseguenza della caduta di Adamo fu l’espulsione dal paradiso e
la morte. Il frutto della vittoria di Cristo fu la distruzione
della morte ed il nostro ritorno sul Paradiso. È chiaro tuttavia,
che, in questa prospettiva, il digiuno ci appare come qualcosa di
decisivo e di estrema importanza. Non è un semplice
“obbligo”, un costume; è legato al mistero stesso della vita
e della morte, della salvezza e della dannazione.
Nell’insegnamento
della Chiesa bizantina, il peccato non è soltanto la trasgressione di una
regola, che comporta una punizione; esso è sempre una mutilazione
della vita dataci da Dio. Per quanto, la
storia del peccato all’albore delle relazioni dell’uomo ci
viene presentata come un atto del mangiare. Il nutrimento infatti
è mezzo di vita; è esso che ci mantiene in vita.
Cristo
è il nuovo Adamo. Egli viene a riparare il danno inflitto alla
vita da Adamo, a restituire l’uomo alla vera vita, e quindi,
cominci al digiuno: “E dopo aver digiunato quaranta giorni e
quaranta notti, ebbe fame” (Mt. 4,2).
Che cos’è allora il digiuno per noi Cristiani? È il nostro
entrare, il nostro prendere parte all’esperienza di Cristo
stesso, attraverso la quale egli ci libera dalla totale
indipendenza dal cibo, dalla materia e dal mondo. In realtà, la
nostra liberazione non si è compiutamente realizzata: vivendo
ancora in questo mondo decaduto, il mondo del vecchio Adamo, e
facendone parte, noi siamo ancora dipendenti dal cibo.
Ma
anche la nostra morte – attraverso la quale dobbiamo ancora
passare – è diventata in virtù della morte di Cristo, un
passaggio alla vita, così il cibo che noi mangiamo e la vita che
esso sostiene possono essere vita in Dio e per Dio. Parte del
nostro cibo è diventata “cibo d’immortalità” il Corpo ed
il Sangue di Cristo stesso. Ma anche il pane quotidiano che
riceviamo da Dio può essere, in questa vita ed in questo mondo ciò
che da forza e ci mette in comunione con Dio, anziché ciò che ci
separa da Lui. Tuttavia, solo il digiuno può operare questa
trasformazione dandoci la prova esistenziale che la nostra
dipendenza dal cibo e dalla materia non è totale, ne assoluta, e
che, unita alla preghiera, alla grazia ed all’adorazione, può
essere anch’essa spirituale.
Il
digiuno è il primo comandamento
Il
digiuno è il primo comandamento conosciuto dall’umanità: Dio
ordinò ad Adamo di non mangiare i frutti di un certo albero (Gn.
2, 16-17), non gli permise di mangiare i frutti di tutti gli
alberi. Con questo Dio ha voluto porre dei limiti al corpo.
L’uomo
sin dall’inizio ha sempre dovuto controllare il suo corpo. È
pure un dono dello Spirito il dominio di se stesso. Un albero può
essere ricco di frutti e ... piacevole agli occhi (Gn. 3, 6),
eppure non ci si deve avvicinare. Rispondendo ai desideri del suo
corpo l’uomo mangiò il frutto proibito.
I
profeti digiunavano (Sal. 35, 13), gli Apostoli digiunavano (Mt.
9, 15 e II Cor. 6, 5). Il digiuno è un dono.
Se
conosciamo bene i vantaggi del digiuno ci accorgiamo che è un
dono di Dio. Il digiuno non è solo un comandamento ma è un dono
di Dio. Una Grazia, una Benedizione: Dio ci ha creato come Corpo
ed Anima ed è necessario per il benessere della nostra vita
spirituale, per la nostra crescita spirituale, praticare il
digiuno. Dio come Padre e come insegnante, ci ha raccomandato
questa pratica.
Allegria
e digiuno
Non
dobbiamo digiunare sperando solo che finisca il digiuno, ma al
contrario dobbiamo cercare di apprezzarlo come periodo e di essere
ansiosi e felici di viverlo.
Una
persona vicina a Dio è più allegra durante il digiuno che
durante i periodi in cui si mangia e si beve.
Quelli
che invece vorrebbero ridurre i periodi di digiuno non hanno
ancora capito i vantaggi ed il piacere del digiuno.
Definizione
del digiuno
Per
quanto riguarda la parte fisica della definizione, il digiuno
consiste nell’astenersi dal cibo per un certo periodo e poi
mangiare cibi che non contengano grassi animali.
Periodo
di astinenza
Il
digiuno consiste nello smettere di mangiare per un periodo o
soprattutto dall’inizio della giornata in poi: non si può
cominciare il digiuno a metà giornata.
Il
periodo di astinenza può variare da una persona all’altra.
C’è
una regola importantissima: il periodo di astinenza viene
stabilito dal prete confessore, in modo da evitare che certi
esagerino e superino le forze del corpo e dell’anima, e per
evitare che altri si astengano per pochissimo tempo.
L’importante è l’aspetto spirituale dell’astinenza. Bisogna
farsi guidare dalla Fede e non dalla fame.
L’astinenza
ci fa capire che i valori spirituali sono più importanti delle
cose materiali. La vera privazione è accompagnata dalla fame.
Gesù
e gli Apostoli digiunavano fino ad avere molta fame (Mt. 4, 2; Mc.
11, 12; San Paolo II Cor. 11, 27 e Filip. 4, 12).
Dio,
benedì la fame dicendo: “Benedetti siamo noi che abbiamo fame
perché saremo contentati” (Lc. 6, 11).
Quali
sono i vantaggi del digiuno per il corpo
–
Il digiuno è un periodo di riposo per gli organi del corpo.
–
Il digiuno permette all’organismo intero di sentirsi leggero,
attivo e sano.
–
Il digiuno è un atto spirituale.
–
Il digiuno non è fame ma è nutrimento dell’anima.
Dio
cerca di farci capire quanta gioia ed allegria c’è nella
pratica del digiuno. Il digiuno permette al corpo ed all’anima
di unirsi e di raggiungere la purezza.
Con
questa unione si può pregare, meditare e amare Dio ed avere
sempre più Fede.
Gli
Apostoli dissero che con il digiuno non si uccide il corpo, ma i
desideri. Se la Chiesa stabilisce la durata del digiuno è perché
nel digiuno bisogna saper trovare dei vantaggi spirituali e non
perché è un obbligo.
Lo
scopo del digiuno non è certo di privare le persone che digiunano
ma di avviare le loro anime a Dio. Si deve digiunare perché si
ama profondamente Dio.
Il
digiuno ci avvicina a Dio
Il
digiuno ci insegna certe virtù. Durante il digiuno cerca di
provare questi sentimenti: la tolleranza, la serenità, il
rispetto per gli altri, la generosità, l’altruismo, l’umiltà,
la modestia.
Cerca
ad ogni digiuno di acquisire almeno una di queste virtù.
Digiuno
stretto
Non
si possono mangiare né carne, né pesce, né frutti di mare, né
prodotti caseari, né olio, né bere bevande alcoliche.
Si
possono mangiare solo legumi, paté, frutta fresca o secca.
Digiuno
con olio e vino
Margarina
vegetale inclusa e altri prodotti come sopra.
Si
può consumare olio, margarina vegetale, bevande alcoliche, frutti
di mare (crostacei) ma non il pesce.
Digiuno
con pesce
Oltre
agli altri prodotti delle categorie precedenti, si può mangiare
il pesce.
Niente
digiuno
Si
può mangiare di tutto.
I
differenti periodi di digiuno
Ogni
Mercoledì e Venerdì, dell’anno e in giorno di digiuno stretto.
I monaci osservano il digiuno stretto anche il Lunedì.
Ogni
anno la Chiesa prescrive quattro periodi di Quaresima:
La
Quaresima della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo secondo
la Carne
Va
dal 15 novembre al 24 dicembre inclusi.
Durante
questo periodo, si osserva il digiuno stretto il Lunedì, Mercoledì,
Venerdì, mentre gli altri giorni si può consumare olio,
margarina e vino; il pesce durante il periodo che va dal 21
novembre – Festa dell’Ingresso al Tempio della Madre di Dio
– al 12 dicembre festa di S. Spiridione.
Per
la vigilia di Natale – 24 dicembre – si osserva digiuno
stretto, nei giorni della settimana che cadono di vigilia. Quando
capitano di Sabato o di Domenica, si può consumare olio e vino.
La
Grande Quaresima della Pasqua
Dal
Lunedì detto puro – VII settimana prima di Pasqua – al Sabato
Santo, periodo nel quale si osserva digiuno stretto dal Lunedì al
Venerdì inclusi. Si può consumare olio, margarina vegetale e
vino il Sabato, la Domenica, eccetto il Sabato Santo.
Le
sole eccezioni alla regola sono le seguenti feste, nelle quali si
può consumare olio, margarina vegetale e vino, salvo se cadono
durante la I settimana di Quaresima o durante la Settimana Santa:
–
S. Caralampos il 10 febbraio;
–
Invenzione della testa di S. Giovanni Battista il 24 febbraio;
–
I 40 Martiri di Sebaste il 9 marzo;
–
Sinassi dell’Arcangelo Gabriele il 26 marzo.
Se
la festa dell’Annunciazione 25 marzo cade prima della Settimana
Santa, si può mangiare pesce; se cade di Lunedì o giovedì
Santo, si può mangiare solo olio, margarina vegetale e vino.
Quaresima
dei Santi Apostoli
Dal
Lunedì dopo la festa di tutti i Santi (Domenica dopo la
Pentecoste) al 28 giugno inclusi.
Digiuno
stretto il Lunedì, Mercoledì,Venerdì; tutti gli altri giorni si
può mangiare pesce.
Quaresima
della Dormizione
Dal
1° al 14 agosto, digiuno stretto dal Lunedì al Venerdì incluso,
olio e vino solo il Sabato e la Domenica.
Sola
eccezione, si può consumare pesce nella festa della
Trasfigurazione di N. S. G. C., il 6 agosto.
Inoltre
la Chiesa ha tre giorni isolati di digiuno durante i quali si
osserva digiuno stretto se cadono nella settimana nella quale non
si può prendere che olio e vino o se cadono il Sabato e la
Domenica.
I
giorni sono:
–
La vigilia della Trasfigurazione, il 5 agosto;
–
La festa della Decollazione di S. Giovanni Battista, il 29 agosto;
–
La festa della Esaltazione della S. Croce, il 14 settembre.
Periodi
di abolizione del digiuno
Tutti
i digiuni sono aboliti nei seguenti periodi, anche se coincidono
col Mercoledì e il Venerdì (resta inteso che escluso il Sabato
Santo, si può mangiare sempre olio e vino i Sabati e le
Domeniche, anche durante i periodi delle Quaresime dal 25 dicembre
al 4 gennaio):
–
La prima settimana del Triodion che va dalla Domenica del
Pubblicano – X prima di Pasqua – alla Domenica del Figliol
Prodigo – IX settimana prima di Pasqua;
–
La terza ed ultima settimana del Triodion, che va dal Lunedì
all’indomani della Domenica del Giudizio Universale – VIII
prima di Pasqua – alla Domenica dell’Espulsione di Adamo –
VII prima di Pasqua;
Si
può mangiare di tutto esclusa la carne:
–
La settimana del Rinnovamento, che segue la Pasqua;
–
La settimana dello Spirito Santo, che segue la settimana della
Pentecoste;
–
Il giorno della Teofania, il 6 gennaio.
|