Sia
per i monaci ed i presbiteri
italo-greci, sia per quelli italo-albanesi, si pose il problema di
creare istituzioni che curassero la preparazione culturale, teologica e
pastorale, soprattutto dopo che i rapporto con lOriente erano
diventati impossibili in seguito alla dominazione islamico-ottomana.
Pertanto, il 13 gennaio 1577, Papa Gregorio XIII fondò ufficialmente con la bolla “In Apostolicae Sedis Specula” il Collegio
Greco intitolato a Sant’Atanasio il Grande, già aperto nel novembre 1576, “in quo pueri et adolescentes Graeci ex ipsa Graecia et aliis Provinciis et locis, ubi commorantur, conquisiti
alantur… instituantur”, destinato ad accogliere ed istruire il clero delle comunità orientali che, dopo la conquista dei territori dell’ex
Impero bizantino da parte dei turchi, era rimasto privo di punti di riferimento
culturali.
Nel
XVIII secolo, Papa Clemente XII, dietro insistenza di Felice Samuele Rodotà, che
ne diventerà il primo rettore, fondò a San Benedetto Ullano il Collegio
Corsini, dal nome gentilizio del Pontefice. Nel 1794 il Collegio verrà trasferito a San Demetrio Corone presso la ricca Badia dei monaci basiliani. Ben presto la formazione morale ed intellettuale dei giovani che uscivano da quella scuola conferì stima e fama all’istituto, che formava i sacerdoti ed i professionisti laici dei paesi
italo- albanesi. Due anni dopo la fondazione del collegio Corsini in Calabria, ne fu fondato uno anche in Sicilia, a
Palermo, nel quartiere Castellammare. In tal guisa i futuri sacerdoti delle popolazioni
italo-albanesi avevano gli istituti formativi minori nella propria terra, mentre
il Collegio greco operava a Roma per gli studi superiori.
Ad
oggi, al posto dei due istituti minori, esistono i seminari
eparchiali maggiori di Lungro e di Piana degli Albanesi, mentre
continua ad esistere a Roma, in via del Babuino 149 (antica strada
Paolina) il Pontificio Collegio greco “Sant’Atanasio”.